Primo incontro interdecanale: il Cardinale Crescenzio Sepe incontra i consigli e gli operatori pastorali del primo, secondo e sesto decanato
Si è tenuto a Casoria, presso la parrocchia di Santa Maria delle Grazie al Purgatorio, l’incontro interdecanale del primo, secondo e sesto decanato. È stato il primo di una serie di appuntamenti tra i decanati che si svolgeranno nel corso dell’anno pastorale, voluti dall’Arcivescovo per incontrare i consigli e gli operatori pastorali delle varie parrocchie.
L’incontro sul tema: “Vestire gli Ignudi”, è nato tenendo come punto di riferimento la lettera Pastorale “Vestire gli ignudi” e il “Catechismo napoletano. Andate in città”. Proprio partendo del Catechismo sono stati presi in considerazione i tre significati, i tre“varchi” sulla nudità: la nudità del corpo, la nudità come debolezza e la nudità nella dignità. Dalla lettera pastorale sono state considerate soprattutto alcune tra le priorità indicate dal Cardinale: la famiglia, la cittadinanza responsabile e i poveri.
Elemento particolare l’idea che la serata fosse itinerante, strutturata in tre momenti e vissuta come percorso giubilare. Il primo momento, di accoglienza e festa, si è svolto nella tendo struttura situata dietro la chiesa dove, alla presenza del Cardinale Sepe, del Vescovo Ausiliare Lucio Lemmo e del sindaco di Casoria, si sono avvicendate testimonianze e canti che hanno posto l’attenzione sulle tre priorità famiglia, cittadinanza responsabile e poveri. A seguire ci si è recati in processione, guidati con canti e preghiere dai tre decani, verso l’Emporio della solidarietà, la cui porta è stata dichiarata “Porta della Misericordia” per cui attraversarla ha rappresentato un momento particolarmente significativo vissuto come “passaggio” nell’amore e nella carità verso i fratelli. La visita e la conoscenza
della realtà dell’Emporio è stato l’elemento forte della serata perché ha scosso gli animi e ha posto ognuno nella dinamica di una maggiore attenzione ai bisognosi, ma soprattutto nell’ottica di salvaguardare la loro dignità.
Il ritorno dall’Emporio ha visto tutti i partecipanti ricomporsi in processione e in preghiera, andare verso la chiesa dove si è svolta la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo. La Santa Messa è stato il momento massimo di unità e di gioia indicante la conclusione non solo del terzo momento, ma anche di tutta la serata, ricevendo l’incoraggiamento del Vescovo a camminare sempre di più insieme. Due segni importanti hanno caratterizzato la celebrazione mettendola in continuità con quanto si è voluto trasmettere e quasi per sugellare quanto si è voluto realizzare in tutto l’incontro.
Un primo segno è stato la raccolta realizzata al momento dell’offertorio, destinata all’Emporio della solidarietà per aiutare famiglie in difficoltà; un secondo segno, la distribuzione di un pieghevole riportante le principali opere di carità presenti sui territori dei tre decanati, con il quale si voleva indicare una sorta di mandato per invitare parrocchie e singoli fedeli ad impegnarsi concretamente a “rivestire alcune nudità”, sostenendo quelle opere e, magari, prendendo spunto per avviarne altre. Tra gli operatori pastorali c’è stata una buona risonanza sull’esperienza vissuta e uno scambio di emozioni e riflessioni. Si era vissuto un bel momento di unità, un bel modo di fare Chiesa.
In queste occasioni c’è la difficoltà tangibile del mettere insieme le parti, organizzarsi per la realizzazione di questi momenti. Decani, parroci, laici: tutti sono coinvolti, si lavora insieme, ma non sempre è semplice.
Alla fine, però, tutta la fatica e l’impegno profuso trovano merito e senso laddove si è realizzata un’esperienza di unità e di fede, laddove si è vissuta l’esperienza dell’essere Chiesa in cui ognuno, laici, presbiteri, consacrati al di là del ruolo che ricopre, può trovare incoraggiamento e sostegno per il proprio cammino in una Chiesa in uscita verso le periferie geografiche ed esistenziali.